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Due grandi vini rossi umbri tra i top della "bibbia" dell'enologia Wine Spectator

Andrea Niccolini
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Sono 82 secondo Wine Spectator, la nota rivista del settore, considerata la "bibbia" dell'enologia internazionale, i migliori vini rossi italiani. Se nella classifica la parte da leone la fa la Toscana, l'Umbria fa bella mostra di sè nella selezione con due dei suoi migliori vini. La presenza maggiore è quella toscana che con 29 produttori, seguita a ruota dal Piemonte per il quale se ne contano 16, ma i vini citati in realtà rappresentano un po' tutta l'Italia con le diverse presenze all'interno di ciascuna regione. Ad entrare tra i imigliori 82 vini rossi, per quanto riguarda l'Umbria, sono il Sagrantino di Montefalco 25 Anni 2009 Arnaldo Caprai e il Rubesco Vigna Monticchio Torgiano Riserva 2005 Lungarotti. LEGGI Vino, Umbria terza per spesa on line Sono quindi due tra le cantine più note ad aver convinto gli esperti di oltre Oceano che hanno selezionato quelli ritenuti a loro parere i migliori rossi umbri del momento. LEGGI Vini più venduti, ecco cosa gli umbri bevono a tavola Tra i criteri di selezione utilizzati dalla rivista per la classificazione dei vini c'è in primis quello della qualità, quindi l'importanza storica, la leadership e l'innovazione. Va detto che gli esperti redattori della rivista non si limitano ad “assaggiare” il vino negli Stati Uniti ma anzi, non mancano di visitare il Bel Paese con incursioni nelle varie regioni e la conoscenza dei produttori locali. Nell'elenco dei vini non mancano infatti nomi noti, ma traspare anche un occhio particolarmente attento alle novità con produzioni che si affacciano da poco sul mercato, alle nuove teconologie, ma anche a chi decide, invece, di tornare alle metodologie legate al passato. Ne nasce un interessante excursus tra le eccellenze vitivinicole dell'Italia con un percoso enologico che racconta la storia e le tradizioni del nostro Paese. Una vetrina importante e che è specchio dell'interesse sempre crescente negli Sati Uniti per il buon vino e un'opportunità per il mercato italiano di continuare ad ampliare i propri confini.