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Coronavirus, la mutazione: scoperta di un team italiano. Quando e come il virus è arrivato agli uomini

Federico Sciurpa
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E' stato in team italiano a scoprire quando il Coronavirus è passato dagli animali all'uomo e la scoperta aiuta soprattutto a capire quando è partita l'epidemia. Una scoperta che ricostruisce la mutazione genetica, con la trasformazione in virus umano partito dal Coronavirus degli animali. Un virus che si è quindi adattato all'organismo umano e che è stato capace di colpirlo, tanto che l'allarme contagio è diventato subito mondiale. Per approfondire leggi anche: Coronavirus, i numeri dell'epidemia in Italia Non proprio subito, perché secondo questa ricerca, accessibile online e in via di pubblicazione sul Journal of Clinical Virology, l'origine si riferisce a fine novembre. Il risultato del lavoro è del gruppo di statistica medica ed Epidemiologia molecolare dell'Università Campus Bio-medico di Roma diretto da Massimo Ciccozzi. Il primo autore è uno studente, si tratta di Domenico Benvenuto. "Una mutazione molto particolare è avvenuta fra il 20 e il 25 novembre 2019”, hanno riferito i medici all'Ansa. Anche il coronavirus SarsCoV2 “muta in continuazione e cerca di cambiare aspetto per essere in equilibrio con il sistema immunitario ospite”, hanno proseguito gli esperti. Dopo quella di due proteine strutturali, la terza mutazione sarebbe stata quella decisiva: a trasformarsi è stata la proteine di superficie chiamata ‘spike' (punta, spina), che il virus utilizza per aggredire le cellule e invaderle per moltiplicarsi. E' proprio qui che si concentra l'attenzione e la scoperta. “La mutazione della proteina spike ha permesso al virus di fare il salto di specie”. Si tratta di “una proteina abbastanza conservata nella storia evolutiva del virus. Questa mutazione le ha permesso di fare il passaggio dall'animale all'uomo, innescando l'epidemia umana”, hanno concluso.