
Evasione fiscale da decine di milioni di euro, fermate otto persone
Frode al Fisco per decine di milioni di euro, la guardia di finanza e l'agenzia delle dogane di Perugia smantellano organizzazione criminale arrestando otto persone e sequestrando beni in tutta Italia. Dalle prime luci dell'alba dimercoledì 11 febbraio le fiamme gialle stanno dando esecuzione in Campania e Lombardia a 8 ordinanze di custodia cautelare nei confronti dei componenti di un gruppo criminale responsabile di aver frodato l'Iva e le altre imposte societarie per decine di milioni di euro attraverso un vorticoso giro di fatture false che ha interessato sette società italiane, quattro ungheresi, una romena e una svizzera. In carcere un imprenditore 53enne napoletano operante nel settore del recupero dei rottami metallici; il contabile e responsabile amministrativo del gruppo e un 50enne partenopeo, commercialista ed ideatore dei sistemi di frode. Insieme a loro sono finiti agli arresti domiciliari altri 5 soggetti, tutti prestanomi messi a capo delle varie società coinvolte nella frode. L'indagine è nata dall'esame della contabilità di una società di Bastia Umbra, prima con sede legale in Campania. Numrose le anomalie riscontrate: documentazione di trasporto del prodotto irregolare, mancanza di idonee strutture di stoccaggio, assenza di personale tecnico, pagamenti tramite compensazioni finanziarie o cessioni di crediti dubbi, false contestazioni sulla qualità delle merci o di macchinari per giustificare l'emissione di successive note di credito. Tutto era organizzato nel minimo dettaglio: l'organizzazione stampava in Italia anche le fatture delle società estere. Grazie a un sistema di società dislocate tra Italia, Svizzera, Slovenia, Ungheria e Romania sarebbero state evase le tasse creando a tavolino di ingentissimi crediti Iva fittizi, poi utilizzati anche in compensazione per non versare neanche un euro di imposte dirette e di contributi previdenziali. Individuate fatture false per oltre 160 milioni di euro, oltre 40 milioni di Iva evasa, oltre 85 milioni di base imponibile sottratta al fisco italiano, indebite compensazioni di imposte e contributi previdenziali con 3 milioni di crediti Iva inesistenti. Agli arrestati la procura della Repubblica di Perugia contesta l'associazione a delinquere aggravata finalizzata alla frode fiscale transnazionale. Contestata anche la responsabilità amministrativa per il reato associativo commesso dagli amministratori nei confronti di 3 società italiane beneficiarie della frode. In corso il sequestro preventivo finalizzato alla confisca dei beni nella disponibilità degli arrestati.