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Il corso di laurea in economia del turismo di Assisi va difeso fino alla fine, soprattutto visto il sostanzioso numero di iscritti al primo anno (ben 64). Con questa convinzione, lunedì, l'onorevole Pietro Laffranco (PdL) ha presentato un'interrogazione al ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca "per chiedere se non ritenga opportuno verificare la possibilità di assumere ogni utile iniziativa di competenza per consentire di ripristinare il corso di laurea in economia internazionale del turismo di Assisi". "Questo - continua il parlamentare umbro - alla luce dei numerosi iscritti al primo anno e dell'opportunità lavorativa concreta che il management del turismo può dare ai nostri ragazzi, specialmente oggi vista la grave crisi occupazionale: si prevede infatti entro il 2020, la creazione di 500mila posti di lavoro nel settore".
Un'istituzione storica Laffranco ricorda nell'interrogazione che "la formazione del turismo ad Assisi è un'istituzione storica, già nel 1982 nasce ad Assisi, come associazione non profit, il Centro italiano di studi superiori sul turismo (Cst). L'ideatore fu il professor Giovanni Peroni, allora docente di marketing all'università di Perugia".
Un riferimento internazionale Chiudere la facoltà assisiate significa tarpare le ali ad un percorso formativo che potrebbe diventare, secondo il parlamentare del Pdl, il "Centro italiano di formazione sul turismo, fra i più importanti a livello internazionale, con la laurea, la laurea specialistica, corsi post laurea e di specializzazione anche legati all'organizzazione mondiale del turismo".
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