Remuntada Ternana, il Grifo si arrende al Curi: tutta la gioia delle Fere
Il Calendimaggio si è chiuso a tardissima notte, con la proclamazione della Parte vincente: dopo i cortei con i giochi di fuoco e la sfida canora e letti i giudizi della giuria, il Maestro de Campo, massima autorità cittadina nei giorni della festa, ha tirato fuori il fazzoletto rosso e fatto esplodere la festa vera nei vicoli della città. Trionfa la Magnifica Parte de Sotto.
Ieri pomeriggio, intanto, a vincere è stato l’amore per la festa che celebra il ritorno della primavera: ne “La Tenzone” i cortei delle due parti hanno mostrato al pubblico (tra gli ospiti anche Carla Casciari, vicepresidente della Regione, Alberto Avoli, presidente della sezione giurisdizionale della Corte dei conti per l’Umbria e il giornalista Piero Angela) e ai giurati i frutti di un lavoro che dura mesi.
La Magnifica Parte de Sotto ha messo in scena la rivalità tra due famiglie, ‘imprenditori’ nel campo dell’olio e del vino, che lottano per il primato nell’organizzazione del Calendimaggio: sarà l’ingresso di una fanciulla a riportare la pace tra i litiganti, facendo capire a tutti che non è possibile realizzare la festa se non collaborando insieme.
La scelta della Nobilissima La morte come elemento necessario per una vita da vivere con pienezza è invece il tema scelto dalla Nobilissima Parte de Sopra: è un sabato di mercato e un predicatore ammonirà i cittadini di non esagerare con i piaceri,pena finire all’inferno; ad un maggiaiolo che risponde che tutti dobbiamo morire, appare la Morte che lo invita a scegliere il ‘fine vita’ preferito, e l’uomo risponde con la pancia piena dei frutti delle sue fatiche: va quindi in scena la mietitura, il fare il pane e anche la vendemmia, segue la danza macabra della Morte, che quando sta per portare via il maggiaiolo, sarà sconfitta dall’arrivo del fiore di maggio.
Seguono i bandi: i rossi, oltre agli sfottò per gli avversari, ripercorrono le vicende dell’ultimo anno e dimostrano che nonostante le squalifiche, c’è sempre l’amore per la festa; nel bando dei blu, oltre al riferimento alle vicende dell’anno passato, si rievoca - anche qui, con sfottò - il bando di qualche anno fa che portò alla squalifica dei vertici della Nobilissima.
Flavia Pagliochini
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