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Agorà Il parco degli equivoci Domenica scorsa, con il concerto di Sting, al Campo di Santa Giuliana, si è conclusa alla grande anche l'edizione 2012 di Umbria Jazz che ha portato nuovamente all'attenzione nazionale ed internazionale la nostra regione almeno per gli estimatori di questo genere di musica. L'operazione musicale ha avuto un ritorno turistico e di immagine di primo ordine. E di questo deve essere dato atto agli organizzatori, alle istituzioni pubbliche ed agli sponsor che hanno reso possibile la grande manifestazione.
Ma adesso vorrei tornare su un altro avvenimento artistico di tutta altra natura, che si è svolto domenica 8 luglio alla Piana fiorita di Castelluccio di Norcia. Già lo scorso anno nel mese di luglio, l'istituzione Omaggio all'Umbria, con il suo direttore artistico, il soprano Laura Musalla, aveva organizzato nella stessa Piana di Castelluccio un concerto con la presenza del violinista di fama mondiale Uto Ughi. Il concerto aveva avuto i suoi sensibili patroni nella regione dell'Umbria, nella provincia di Perugia, nel Comune di Norcia ed in altre istituzioni pubbliche e private che avevano colto l'importanza promozionale dell'avvenimento.
Anche quest'anno il concerto si presentava sotto i migliori auspici non solo per la presenza di un così eccelso artista coadiuvato dai filarmonici di Roma e ripreso dal primo canale della Rai ma anche per il concorso di pubblico attratto dalla bellezza dei luoghi e dal fascino delle musiche interpretate con rara maestria dall'incomparabile maestro del violino Uto Ughi.
Le istituzioni pubbliche e private che avevano sostenuto l'iniziativa dello scorso anno, avevano rinnovato il loro impegno per la buona riuscita della manifestazione che avrebbe avuto incomparabile ritorno di immagine e quindi turistico per la zona. Se non che, come quasi ampiamente rilevato dagli organi di informazione che si sono occupati dell'avvenimento, i responsabili del parco in cui è compresa la Piana del Castelluccio si sono comportati in modo che la manifestazione non avesse le facilitazioni che il numeroso pubblico, accorso per il concerto, avrebbe meritato. Senza passare nuovamente in rassegna le disfunzioni già ampiamente menzionate sui giornali, giova ricordare ai gestori del parco che il pubblico che frequenta concerti di musica classica, è sommamente rispettoso del luogo dove essi si svolgono; che il parco di Castelluccio non è destinato al ripopolamento della fauna protetta, ma attraversato da una strada asfaltata e da numerosi viottoli che ne consentono la godibilità e la fruibilità delle bellezze naturali. Con la conseguenza che ogni iniziativa diretta a far conoscere tali bellezze naturali, da parte di un pubblico rispettoso dell'ambiente deve essere incoraggiata e non ostacolata. Speriamo che chi di dovere intenda questi consigli, altrimenti c'è il concreto rischio che la manifestazione scelga altri siti più ospitali e gestiti con maggiore sensibilità e lungimiranza.
Giorgio Casoli
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